Quando viaggiamo ci rendiamo conto che, senza necessariamente andare molto lontano da casa, le abitudini variano da città a città. Non mi riferisco esclusivamente a grandi tradizioni o differenze significative, a volte il cambio è nelle cose più semplici.
Quando traslocai a Malaga, nelle caffetterie mi scontrai con una grande barriera linguistica rispetto a Granada o qualsiasi altra parte del mondo. Lì non accettano richieste di caffellatte, espresso o macchiato, a Malaga hanno la propria terminologia quando si tratta di chiedere un caffè. La chiave si trova nella proporzione di caffè e latte che vuoi, esistendo, come si vede nell’immagine che apre questo articolo, fino a nove nomenclature, dalla nuvola (nube) all’ombra (sombra), che contengono pochissimo caffè, fino al caffè solo. A dire la verità, i più usati (o per lo meno quelli che io ho ascoltato) sono quelli e il metà (mitad). Questa classificazione la troverete nell’emblematico Café Central della Plaza de la Constitución. Cosicché, se volete ordinare un caffè e non volete che si noti che venite da fuori, ora sapete che non dovete chiedere un cortado. Provate a sorprendere il cameriere chiedendogli una sombra se preferite più latte che caffè oppure un largo se volete resistere tutta la giornata ben svegli.
E per colazione? Ebbene non troverete neanche il classico pane tostato spagnolo (tostada), poiché i tipi di pane sono un mondo a parte. Il Vienna, il Puffo... però quello è veramente troppo per me.
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