lunedì 25 agosto 2014

Il Ponte di Gaiola, Napoli






Le misteriose isolette che sono diventate una sola


Le isole della Gaiola, localmente conosciute come “Isola della Gaiola”, hanno un aspetto panoramico e sereno. Si pensa siano state costruite negli anni 20 e possedute da Hans Braun. L’isola si trova a Napoli e ha una storia misteriosa: si crede che sia maledetta in quanto i proprietari dell’unica villa ubicata sull’isola hanno affrontato delle sventure e hanno trovato la morte dovuta a cause non naturali. Oggi questa misteriosa villa giace abbandonata. L’isola ha un’importante caratteristica: il ponte che collega le due isolette è un’attrazione per i visitatori. Il ponte è conosciuto come il Ponte di Gaiola, è interessante come l’isola ma è altrettanto misterioso.


 
 
 
 
 
 
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lunedì 18 agosto 2014

L'Isola Marion, l'isola dei gatti








Il regno indipendente dei gatti è stato indubbiamente l‘Isola Marion, l’isola più grande dell’arcipelago delle isole del Principe Edoardo, nell’Oceano Indiano, tra il continente africano e il Polo Sud.
Alla fine del 1947, la Gran Bretagna trasferì il controllo dell’isola al governo del Sudafrica, che si trova 1700 km più al nord. Un anno più tardi si decise di costruire una base come centro di studi biologici, però si doveva affrontare il problema che c’erano moltissimi topi. Nel 1949 vennero portati sull’isola cinque gatti per eliminare la piaga dei topi, così fastidiosa per gli scientifici che vi lavoravano. I gatti però sfuggirono al controllo dei padroni e diventarono anche loro una popolazione dell’isola. Nel 1977 c’erano già 3500 gatti.
Quando furono sterminati i topi, i gatti cominciarono a mangiarsi le uova e gli uccelli autoctoni, provocando l’estinzione della specie. Durante quell’epoca, l’isola ricordava fortemente un’altra isola letteraria, quella del dottor Moreau, però colma di gatti.
I gatti cominciarono ad essere un problema, cosicché si dovette mettere in atto un programma di sterminio felino. Nel 1986, la popolazione felina venne ridotta a 803 unità. Attualmente non ci sono più gatti nell’isola Marion. Comunque, potete sempre visitarla come se ricorreste le rovine di una civilizzazione estinta. Quella dell’impero Miao.
Un problema simile a quello provocato dai gatti si sta ora soffrendo in Australia, però con un altro animale pure lui molto grazioso: il coniglio. Tutto cominciò per colpa di un colono inglese chiamado Thomas Austin, che liberò 24 conigli nella sua fattoria in Australia, nel 1859.
Nel 1950 esistevano già 1000 milioni di conigli. L’ottava parte di tutti i mammiferi nativi australiani e un numero incalcolabile di specie di piante sparirono a causa della perdita dei loro habitat per colpa dei conigli. Attualmente ci sono 100 milioni di esemplari, e il numero continua a crescere, essendo i conigli uno dei problemi più urgenti dell’Australia.



 

 



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lunedì 11 agosto 2014

Il Ponte dell’Aspirazione, Londra





 
Il Ponte dell’Aspirazione è un punto di riferimento e un’ispirazione architettonica per molti. Questo straordinario ponte è situato a Londra, in Inghilterra. Fu aperto nell’anno 2002, e collega la Royal Ballet School con la Royal Opera House, entrambe ubicate sulla Floral Street a Londra. Progettato dai noti architetti Wilkinson Eyre, questo ponte pedonale è veramente unico e speciale. Una struttura di alluminio offre la base per il corridoio composto da 23 quadrati che si contorcono e cambiano inclinazione come in una spirale ma che allo stesso tempo raggiungono l’altezza giusta dell’edificio.
Le torsioni e rotazioni dei materiali riflettono la complessa strada della speranza e dell’ambizione, della volontà e della disciplina, dell’abilità e della forza, di cui le ballerine hanno bisogno per realizzarsi. Il “Ponte dell’Aspirazione”, con le sue sbarre laterali che consentono di correre sulle punte verso un futuro invisibile, diventa così una metafora della vita.
 
 





 
 
 
 
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lunedì 4 agosto 2014

La Carboneria, Siviglia




 
Fu lo scenario dell’avanguardia sivigliana, dell’indipendenza, dell’alternativa. Testimone della voce di Camarón, di Antonio Mairena, della crescita del flamenco, della maturità della poesia.
La Carboneria, appartenente all’edificio della Casa Palacio di Samuel Leví, che dà il nome alla strada, è anche stata, per buona parte del secolo scorso, un vecchio magazzino della compravendita di carbone, situato nello stesso numero civico, nella Calle de los Levíes 18, quartiere di San Bartolomé, antico ghetto ebreo di Siviglia.
La Carboneria, casa aperta, è uno spazio-luogo di incontro impossibile da etichettare, anche se assomiglia abbastanza a una taverna di marcato carattere culturale, permeabile alle diverse espressioni artistiche, dove alcuni dei cavalli di battaglia, da più di trentacinque anni, sono: la musica nelle sue forme acustiche, la fotografia nei suoi distinti registri, la pittura nei suoi multipli giochi visivi e la poesia nelle sue forme più vive.
 
 
 
 
 
 
 



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